Arcane è arte allo stato puro

SottoGamba VideoludicaMente
4 min readDec 4, 2021

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I free to play mi fanno ribrezzo.
Sarà la spocchia sotto al naso che mi porta a pensare che grazie ai vari meccanismi psicologici e di marketing nonostante il gioco tu effettivamente non lo paghi nel momento in cui lo scarichi, sarai sempre portato a spendere anche solamente 5€ per degli aspetti estetici e non funzionali, o peggio ancora per rendere il titolo godibile e non frustrante. “Mi ha regalato 50 ore di gioco, che saranno mai se ci spendo sopra due spicci”. Come se vi fermaste a due spicci, infatti.

League of Legends, infatti a me non piace su più livelli.
Non piace perché è falsamente un titolo gratis, non mi piacciono i MOBA e credo siano piacevoli come sbattere il piede su un KALLAX dell’Ikea e soprattutto ha dei personaggi macchiettistici, tagliati troppo con l’accetta da quanto dovevano essere per forza sopra le righe. Capisco il perché, ma sono passati 15 anni da quando ne avevo 14. O magari è perché non faccio il cosplayer.
Così, quando mezzo mondo si è infiammato all’uscita di Arcane, la serie tratta appunto dal suddetto videogioco ho pensato bene di rimanerne fuori, alla larga, ma l’onda travolgente presto o tardi ti prende e sei “costretto alla visione”. C’è stata una spinta infatti, un commento che mi ha portato a pensare che fossi nel torto marcio.
Qualcuno sulla mia bacheca avrà scritto una cosa tipo “A me sta sul cazzo LoL ma Arcane è bellissima” e taaaac, ci son cascato.
E ho fatto bene cazzo a darmi del cretino perché ARCANE è uno dei prodotti d’animazione più belli di sempre e non può fregarmene di meno se sto parlando per l’enfasi del momento. Riot Games una sera è uscita per bere un goccetto e ha rimorchiato letteralmente la Madonna, perché per partorire una cosa del genere non devi avere una botta di culo, ma classe.

Il comparto artistico è letteralmente al di sopra degli standard del settore, tanto che in più punti credo che la mia bocca si sia seccata visto che ero senza parole. E’ quasi inconcepibile pensare che certa roba possa esistere su una piattaforma come Netflix, che lesina e risparmia su tutte le sue produzioni interne, tanto da lasciarmi supporre che Arcane non sia così tanto Made in Netflix e che sia più vicino ad una coproduzione. Comunque sia, lasciando le divagazioni, se avete visto roba tipo Spider-Man: Into the Spider-Verse capite che siamo sul podio della qualità. Lo stile è vicinissimo, o forse identico a quello visto nei videogiochi di Arkane Studios ( strana coincidenza ) soprattutto con il loro capostipite, Dishonored.
Quello che stordisce è il sapiente mix di tecniche utilizzate: Uso abbondante di CGI e qualche piccolo dettaglio in animazione tradizionale.

Per rubare le parole di bocca al buon Kojimone, “(Arcane) mette tranquillamente in difficoltà anche le migliori produzioni d’animazione giapponese”. Se lo dice uno che passa il proprio tempo a divorare film e similari, magari c’è da fidarsi.

La “somiglianza” ci sta tutta.

L’altra cosa che salta all’occhio è una scelta voluta di creare un prodotto non solo per ragazzini con l’intenzione di edulcorare le scene più violente ma anzi creando invece combattimenti credibili e galvanizzanti. La scena seguente, la scazzottata del primo episodio è il perfetto esempio di quello che voglio dire.

Il taglio registico è una bomba, con una piccola sofferenza verso gli ultimi episodi, che frettolosamente fanno perdere tempo al succo della trama orizzontale con dei piccoli escamotage, ma niente di troppo esasperante.
Quando guardi un episodio, non vuoi perderti neanche un secondo.
La trama è ricca di spunti interessanti e introduce ad un pubblico più giovane varie tematiche senza risultare pesante o inutilmente prolissa. Se una scienza sperimentale può migliorare la vita della comunità, vale la pena correre il rischio? I propri sogni ed ideali valgono più del semplice guadagno? Differenti ceti sociali impediscono di trovare un punto d’incontro?
Arcane non prende mai nulla alla leggera ma anzi, tratta il tutto con estrema naturalezza e cura.

L’unica pecca che mi sento di affibbiargli è quella del palese Plot-Armor di certi personaggi che tra esplosioni e danni pesantissimi in qualche modo la scampano sempre. Magari siamo abituati male dalle prime stagioni di Game of Thrones, ma è comunque bene far presente tale difetto.

9 episodi da 40 minuti massimi ciascuno. Giusto numero di episodi per un giusto timing.
Se amate LoL, probabilmente l’avrete già divorata.
Se non amate LoL come me e non l’avete ancora vista, date senso al vostro abbonamento Netflix e tuffatevi immediatamente nel Binge-Watching più giustificato di sempre.

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Una pagina ad alto tasso parodistico e dissacrante, con una lieve spruzzata di amore per i videogiochi.